Il Progetto

Le Origini
Nel mese di aprile del 2000 la Cooperativa Ulisse stipula una convenzione con il Comune di Firenze e le Direzioni degli istituti penitenziari locali dando origine al progetto Milleunabici.
Inizialmente è un percorso a due strade. La prima è quella del noleggio di biciclette in postazioni sparse sul territorio e gestite da persone provenienti dall'area carcere o comunque svantaggiate. La seconda, quella che ha resistito nel tempo, è quella riguardante la riparazione dei rottami provenienti dalla Depositeria Comunale (dopo un periodo minimo di diciotto mesi di stazionamento in loco) ad opera di detenuti della casa circondariale di Sollicciano assunti dalla cooperativa, e alla loro conseguente rivendita a prezzi calmierati.
Il progetto ha infatti lo scopo di rimettere in circolo a volume zero dei beni destinati alla rottamazione attraverso il lavoro dei detenuti. 


Piedelibero
Per quanto originale e lungimirante, Milleunabici rischia un appiattimento sulla mera riparazione e vendita di biciclette usate. Ed è a questo punto che nel 2013, su impulso della nota agenzia pubblicitaria Catoni Associati, il progetto ha un upgrade trasformandosi in Piedelibero-Ricicli.

La nuova veste conserva la base della precedente evolvendosi però con due tipologie di modelli prodotti: quelli assemblati a fantasia dei detenuti con ingredienti completamente nuovi e quelli che esaltano il concetto di riciclo di oggetti e recupero di persone: biciclette nate da pezzi nuovi e colorati montati su un telaio ex rottame opportunamente sverniciato e ridipinto. L'Etica incontra l'Estetica.

Le bici, anche grazie a una campagna pubblicitaria sensazionale e a una presentazione sfavillante in Palazzo Vecchio, ottengono rapidamente notorietà anche e soprattutto al di fuori dai confini territoriali, tanto che la realizzazione di un merchandising fatto di t-shirts, felpe, borracce e accessori (non ultimo il telo mare) si rende quasi "necessaria".

I modelli Piedelibero vengono esposti e ospitati da Milano a Roma, da Bologna a Livorno, fino a Bruxelles. Ne vengono realizzati alcuni assolutamente irripetibili, come quello interamente ricoperto di vetri di Murano ad opera dell'artista internazionale Maurizio Molin o quello fosforescente al buio. Il progetto raggiunge una diffusione mediatica importante grazie ad alcune trasmissioni televisive e a pubblicazioni sulle maggiori testate giornalistiche nazionali, finendo perfino sulla rivista ufficiale dell'alta velocità ferroviaria.

Nel frattempo la Cooperativa Ulisse si riunisce a Arca Cooperativa Sociale di Firenze (che nel 1998 l'aveva fondata). Piedelibero va avanti in una casa nuova, più grande e diffusa.